VODAFONE ITALIA – Comunicato unitario su accordo 21 giugno 2023

In data 22 Giugno presso il Ministero del Lavoro, è stato ratificato l’Accordo tra l’azienda, le Segreterie nazionali e territoriali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL E le RSU delle varie unità produttive, che scongiura i 1003 licenziamenti annunciati da Vodafone Italia lo scorso aprile.

L’Accordo, raggiunto la settimana scorsa, è stato sottoscritto al termine di un percorso assembleare che ha visto le lavoratrici ed i lavoratori di Vodafone esprimersi, nel merito dei contenuti previsti dall’Accordo, con una percentuale di favorevoli pari al 94,3% dei voti espressi.

L’intesa, ampiamente descritta nel comunicato precedente, prevede un mix tra ammortizzatori sociali, riqualificazioni professionali, accompagnamento alla pensione ed incentivi all’esodo, partendo dal fondamentale, e quantomai importante, ritiro della procedura di licenziamento avviata.

Le OO.SS., preso atto dell’ampio mandato ricevuto nel corso della consultazione, sciogliendo positivamente la riserva, hanno dato il proprio assenso all’Accordo in sede ministeriale, che avrà decorrenza a partire dal prossimo 3 luglio. Un’intesa che rappresenta un accordo difensivo, una mediazione sofferta e difficile, raggiunta dopo una trattativa tutta in salita cheha visto le parti confrontarsi a più riprese, con il Sindacato Confederale fermo nella posizione che, qualunque ipotesi di accordo, fosse dovuta partire dalla esclusione totale di qualunque possibilità di avviare una fase di licenziamenti involontari.

Senza interventi strutturali sul settore delle Telecomunicazioni da parte del Governo, che stabiliscano regole certe e investimenti su un comparto che rappresenta un asset strategico per il sistema paese, accordi come quello raggiunto con Vodafone Italia, rappresentano solo soluzioni temporanee che non danno prospettiva di lungo periodo.

Le Segreterie nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL, tenuto conto del silenzio assordante del Governo sui temi posti dalle rivendicazioni sindacali a tutela di oltre 120 mila addetti, tra lavoratrici e lavoratori operanti nel mercato delle Telecomunicazioni, proseguiranno il percorso di mobilitazione al fine di traguardare norme e interventi che possano concretamente mettere in sicurezza il comparto. Non può essere lasciata alla sola contrattazione, al buon senso delle parti, affrontare una crisi sistemica che ha radici, anche e soprattutto, nelle scelte di un Governo che ha deciso, al pari dei precedenti, di svolgere il ruolo di spettatore sulle politiche industriali, limitandosi al mero finanziamento di ammortizzatori sociali.